Il Kutiyattam, antichissimo teatro indiano, fortemente simbolico, astratto e ritualistico, e’ l’unica testimonianza giunta fino a noi del teatro in Sanscrito.
E’ una forma perfetta di teatro totale; gli attori-danzatori si esprimono attraverso l’uso della voce, della recitazione, del movimento e dei mudra, creando un linguaggio complesso ed articolato, dove l’espressione degli occhi riveste un ruolo fondamentale.
Unico caso di teatro indiano, in cui i ruoli femminili sono interpretati dalle donne. In particolare nel solo denominato Nangiarkoothu, le attrici, nel cambio di ruolo, interpretano personaggi si maschili che femminili.
Nel 2001 e’ stato dichiarato dall’Unesco Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanita’, suscitando forte interesse a livello internazionale.
Il Nangiarkoothu, l’assolo femminile del kutiyattam, e’ tradizionalmente rappresentato le donne della casta Nambiar; le Nangiar , che hanno il compito della cura dei templi.
Fino a qualche decennio fa la tematica del Nangiarkoothu era incentrata unicamente sulla storia di krishna (Sree krishnacharitham), ma con l’innovazione attuata dalle ultime generazioni d’artiste, nuovi soggeti sono entrati nel repertorio, provenienti anche da temi non appartenenti alla tradizione del kutiyattam.
Fino a qualche decennio fa il Nangiarkoothu era incentrato unicamente sulla storia di krishna (Sri krishna Charitham), ma con le ultime generazioni d’artiste, nuove opere sono entrate nel repertorio provenienti anche da temi non tradizionali al kutiyattam.